sabato 20 dicembre 2014

Buon cumple A



Deve essere davvero figo nascere a un passo dal Natale. Immagino la futura mamma piena come un uovo, con le gambe viola e turbolente, l'impazienza a sconfiggerle i buoni propositi e la schiena perennemente dolorante. La immagino sperare che l'uovo di Pasqua si apra in tempo, prima che i medici, quelli bravi bravi, spariscano per andare a festeggiare il Natale chissà dove. Bene, mio caro A (ti chiamavo così nel mio vecchio blog), tu sei nato a un passo dal Natale e oggi è il tuo "cumple". Ricordo che un po' di anni fa, proprio come oggi, noi ci davamo il nostro primo appuntamento: un vero disastro. Ci impantanammo al punto che io andai da una direzione e tu dalla parte opposta. Non vi fu verso di rimediare alla cosa, ma quella serata fu bellissima ugualmente, mi sorprese il fatto che in pieno inverno il cielo fosse pieno zeppo di stelle. Lo pensai come un buon presagio. Che dirti mio caro A, buon cumple. Sarei buonista se ti dicessi che in questi anni insieme sono stati solo rose, solo pianure padane e mari calmi della sera. Non è così. Non sarebbe stato naturale. In merito alla vita di coppia la penso come Woody Allen: è innaturale mettere a fianco due persone geneticamente diverse, in barba alle solite menate del "guardare nella stessa direzione". Eppure l'amore è il miracolo che consente l'amalgama, senza che i due sapori si fondano in uno solo. Ed è ogni giorno un coltivare, un comprendersi, un gioire e un accettare, un correre e un fermarsi. E' l'amore! Sai che elogio l'imperfezione e che non ho mai creduto nelle storie di cristallo, quelle bellissime, dove tutto combacia alla perfezione e non si permettono concessioni alle sbavature. In quelle circostanze ritengo che qualcosa di profondamente finto si stia insinuando tra Cenerentola e il suo principe azzurro. Questi anni sono stati una perenne navigazione in mare aperto, dove al timone della nave ci siamo alternati, dove abbiamo fatto scorte necessarie, rinverdendo la cambusa ora insieme, ora da soli. Mi hai sempre trattata da regina, pur rimanendo re. Non ho un carattere facile: sono sensibile, solitaria, ho certe assenze che amo custodire, ho la presunzione di pensare a certe mie verità come assolute. E pure tu non scherzi. Ma si sono mai visti grandi uomini con splendidi caratteri? Tu hai saputo prendermi per il giusto verso, senza mai far avanzare la parte più capricciosa di me. Io mi sono intrufolata nella tua vita da uomo in divisa, senza mai accettare alcun ordine. Tu abituato al rigore, io predisposta al disordine...eppure ci siamo scelti. Da allora ci siamo dati del tutto, nella reciprocità. Ed amarsi con reciprocità è la scommessa più difficile da vincere. Tu mi hai fatto sentire custodita, al riparo, nel posto più caldo del mondo. Io sono bizzarra e non so se ho saputo fare altrettanto, ma l'impegno è la mia costante quotidiana, al netto dei miei limiti, dai quali solo di rado mi smarco. Nelle tempeste abbiamo tenuto il timone insieme, lo abbiamo stretto aspettando che il vento passasse. Che a stare bene insieme quando tutto fila liscio siam bravi tutti, sono gli stordimenti della vita che rivelano ogni cosa. Sorpassarli senza guardare dall'altra parte è rischioso, ma ci si può riuscire.
 Il primo sentimento che ho provato per te è stata una solida stima, per i tuoi ideali, per la tua integrità, per il tuo passo sicuro, che non cede mai alla tentazione della spavalderia. Ho pensato di te che fossi la persona migliore del mondo...e lo penso ancora. Che dirti caro A, buon cumple e come ti scrivevo un tempo sul mio blog TAT tua Mariste :-)

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