giovedì 4 dicembre 2014
Marianna, una grande donna dal "pessimo" carattere!
Oggi voglio dedicare questa casella del mio calendario dell'Avvento a una mia nuova amica. E' una donnona con i capelli platino, perennemente cotonati a mo' permanente anni '80. Ha gli occhi scuri, ora giocosi, ora severi. Quando mi guarda mi scruta talmente fitto,che a volte mi capita perfino di arrossire. Ha mani grandi e la bocca larga, sempre colorata di chanel n. 18. Si chiama Marianna ed ha 90 anni, in realtà li compirà tra un paio di mesi e lei è già pronta per autodedicarsi un "giubileo". Non è simpaticissima, anzi. Certi suoi modi ruvidi, quel suo parlare spicciolo e l'atavica voglia di mettersi al centro dell'attenzione, talvolta la rendono insopportabile. Ma ditemi voi, esistono forse grandi donne dotate di splendido carattere? Voglio dedicare queste righe in onore della sua forza. Marianna, tanti, tantissimi anni fa, quando la legge sul divorzio era un'utopia e in Sicilia la miseria era fitta come il "nebbiun" in Valpadana, ha avuto il coraggio di dire basta. Ha piantato in asso un marito, ad elencare i cui vizi annoierei me e voi. Lo ha messo alla porta nonostante lei non avesse un lavoro e appesi alle sue sottane vi fossero tre bambini, che insieme non facevano manco dieci anni. Marianna si è rimboccata le maniche, ha affrontato la gogna popolare, i toc toc del prete, che la supplicava di tornare sulla retta via (come se lasciare un marito meschino fosse peccato mortale), le urla dei suoi familiari, che, dal primo all'ultimo, l'hanno ripudiata. Ha fatto le valigie, è andata lontano a cercare fortuna e l'ha trovata. Non prima di aver patito la povertà, la disillusione e la solitudine di chi cambia patria. "Ero certa che dalla merda sarei uscita, ci credevo davvero". Mi raccontava Marianna l'ultima volta che l'ho incontrata. Ha cresciuto i suoi figli con il cuore in pace "che, al momento giusto, li avrei consegnati al mondo." Quando la primavera della sua vita pareva esser trascorsa da un pezzo, Marianna si è anche innamorata e con l'uomo della sua vita ha passati tanti anni, belli "ed imperfetti", come dice sempre lei. Chiacchierare con Marianna ha il pregio delle cose che fluiscono. Dici ciò che pensi e sai che dall'altra parte nessuno ti giudicherà. Se poi ci metti un buon nero d'Avola e un panino con le panelle, Marianna sa essere la persona più felice del mondo. Da lei ho imparato che nella vita il coraggio non è mai abbastanza e quando crediamo di averlo perso, stiamo solo dando un valido alibi all'indolenza. Che la vita non è una profilassi, ma un gioco. Che le donne dolciastre, infiocchettate, di plastica, piacciono solo agli uomini piccoli. Che le cornici non servono a nulla se dentro non contengono un bel quadro. Buon Natale Marianna e mille e ancora mille di questi giorni!
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